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Léa Freire - Cartas Brasileiras
por: Giangiacomo Gandolfi
Outubro 2007

Il quinto album solo della grande flautista Lea Freire, per la sua meritoria etichetta di musica strumentale Maritaca, è una straordinaria passeggiata in un Brasile da cartolina assai poco turistica e al tempo stesso il capolavoro di un'artista di enorme spessore, ancora troppo poco conosciuta al pubblico internazionale. Sospeso tra jazz cameristico e musica erudita con gusto infallibile, il lavoro dipinge un affresco estremamente convincente di stili e orchestrazioni verde-amarelas, con il lussuoso ausilio di ben 60 musicisti, per lo più di estrazione classica, da varie formazioni di San Paolo tra cui la celebre Sinfonica do Estado (Osesp). Le composizioni e molti degli interventi solistici sono della stessa Freire, che ospita però qua e là nomi di assoluto calibro, come l'immancabile virtuoso dei fiati Nailor Proveta, il chitarrista Paulo Bellinati, il pianista André Mehari, il fidato sassofonista Teco Cardoso, la vocalist Monica Salmaso, l'emergente quintetto di clarinetti "Sujeito a Guincho" guidato da Luca Raele: insomma la crème della scena paulista. Il risultato di una produzione così impegnativa fa pensare all'equivalente in salsa brasiliana di un moderno "cool jazz west coast", ma senza un briciolo di intellettualismo o calligrafismo. Eleganza e struggente bellezza melodica sono assicurate, soprattutto nella splendida e gnattaliana "Nove Luas", nell'elaborato e saudadoso "Choro na Chuva", nel divertissement trascinante del maxixe "Bis a Bis". Brasile musicale al suo meglio, insomma, Brasile che fa sognare con estrema raffinatezza sonora e illimitata passione.